BORGHI DEL FRIULI

Incontrato l’accompagnatore CAM ai punti di partenza rilasciati in fase d’iscrizione, ci muoviamo in bus verso il Friuli Venezia Giulia per fermarci ai piedi delle Dolomiti friulane nel borgo di Poffabro, museo a cielo aperto nel cuore della val Colvera. Ci troviamo abbracciati dalla magia delle pietre tagliate al vivo e dei balconi di legno, dell’umile realtà di pilastri, scale, ballatoi e archi in sasso, in armonia perfetta con la natura circostante. Durante le feste natalizie le strade si animano e gli abitanti si adoperano nel rendere le loro case ancora più belle, adornandole con ricercatissimi presepi, affiancando ai materiali tradizionali la ricerca di soluzioni sempre nuove. Ogni angolo è presepe: finestre, cortili, slarghi si trasformano in piccoli capolavori di architettura rurale in un’atmosfera fiabesca profumata di arancia, mela, zenzero e cannella. Dopo una passeggiata incantevole ci traferiamo in bus a Maniago, patria dei coltelli, territorio di fabbri e artigiani, che scopriamo con una visita guidata che ha il suo fulcro nella grande piazza Italia, cuore pulsate della comunità, su cui si affacciano i principali edifici storici: dal quattrocentesco duomo in stile tardo-gotico a palazzo D’Attimis, sulle cui mura è affrescato il leone marciano a testimonianza del lungo dominio veneziano. Qui ci prendiamo il tempo libero per il pranzo e per vivere l’evento ‘Magico Natale’ che popola Maniago dei caratteristici chalet che emanano il profumo di legno di montagna e di dolci fatti in casa, di vino caldo e vaniglia. E poi colori, suoni, manufatti, laboratori, canti che ci accompagnano fino all’ultimo trasferimento ad Andreis, il borgo dove nevica… la fantasia! Tanti, tantissimi alberi di natale punteggiano le vie e le piazze del borgo decorati da addobbi realizzati con materiali della montagna, legno, muschio, pigne, sassi, ma anche lana, carta, ritagli di stoffa, insomma materie prime povere. Facendo leva sui saperi delle signore più anziane, si apprende l’arte del cucito e della lavorazione a maglia, ma non è tutto: la sconfinata inventiva dei 250 andreani non conosce limiti e porta a una continua sperimentazione tanto da rendere protagonisti oggetti d’uso quotidiano come gomme, cotone, stuzzicadenti, cancellini per lavagne, vasetti di yoghurt, coperchi della Nutella, pennelli, lampadine, bottiglie di plastica… In tempo utile ci accomodiamo in bus per lasciarci alle spalle le Dolomiti e dirigerci verso le nostre località di destinazione.